Interessante Equilibrio

È qualcosa che si verifica, in un luogo, in luoghi. Dentro e fuori, lontano e vicino, in una dimensione diversa, siderale, parallela: altri tempi.
Un tempo infinito, in connessione tra qui e altrove. Come se qualcosa accadesse nell’incoscienza, o nella non-coscienza. Ma c’è un legame, un filo che attraversa il momento storico, le dinamiche profonde, ancestrali e tecnologiche.
Qualcosa si sta costituendo: un grumo, pesante e leggero al tempo stesso, che oscilla, senza meta. Non ha origine visibile. O forse sì, ma non si può, o non si vuole, scorgere. È la notte dei tempi, il fragile equilibrio del presente, e insieme del futuro.

Ciò che si approssima è già futuro. Per chi non sa vedere, appare il normale quotidiano. Ma non è ordinario. È — epica —. È la svolta.
Qualcosa si costruisce — a danno —, imponente, complesso. Si plasma.

E noi, con i pensieri a seguire il filo delle vite. Una mutevolezza che condivide struttura, meccanismo, morfologia. Lontana dall’umano: questa è sistema. Un connubio di inanimato e animato, che anima ciò che è.
E al margine, quasi a subire, prendere veci, ciò che è all’origine: l’Anima, che ha animato Esseri.
Ora, però, ci troviamo con l’essere al di sopra degli esseri. Si agganciano quando si vedono, quando si riconoscono. Altrimenti restano nascosti, simili a punti.

Qualcuno però esprime, evoca: voglia di essere più, di essere veramente. Si imbatte, esplora, traccia. Esiste la curiosità di sondare, di esperire futuri. Di scoprire dove andremo. Finché — (— saremo).

2024 | Arte Digitale | 7650×5100 px | Edizione limitata

Interesting Balance

It is something that occurs, in a place, in places. Inside and out, far and near, in a different dimension—sidereal, parallel: other times.  
An infinite time, in connection between here and elsewhere. As if something were happening in unconsciousness, or in non-consciousness. But there is a bond, a thread that runs through the historical moment, through deep, ancestral, and technological dynamics.  
Something is taking shape: a mass, heavy and light at the same time, swaying, aimlessly. It has no visible origin. Or perhaps it does, but it cannot, or is not wanted to be, seen. It is the night of time, the fragile balance of the present, and at the same time, of the future.

What is approaching is already the future. For those who cannot see, it appears as the normal everyday. But it is not ordinary. It is—epic—. It is the turning point.  
Something is being built—at a cost—, imposing, complex. It is taking form.  

And we, with our thoughts, following the thread of lives. A mutability that shares structure, mechanism, morphology. Distant from the human: this is system. A fusion of inanimate and animate, animating what is.  
And at the margin, almost enduring, taking on roles, lies what is at the origin: the Soul, which has animated Beings.  
Now, however, we find ourselves with being placed above beings. They connect when they see each other, when they recognize each other. Otherwise, they remain hidden, like points.

Yet someone expresses, evokes: the desire to be more, to truly be. They stumble upon, explore, trace. There is curiosity to probe, to experience futures. To discover where we will go. Until—(—we will be).

2024 | Digital Art | 7650×5100 px | Limited edition