Antonia Ray Rama
Antonia Ray Rama
Esplorazioni visive: un viaggio tra spazio, luce e tecnologia
Opero nell’ambito dell’arte digitale, esplorando la relazione tra spazio, luce e materia. Il mio percorso si è sviluppato attraverso diverse discipline, dalla scenografia al design tessile, fino alla Generative Art e all’AI Art, dove la tecnologia diventa strumento per dare vita a mondi visivi in costante trasformazione. Pur avvalendomi di codici e algoritmi, il mio approccio conserva un profondo legame con un processo quasi rituale, in cui il dialogo tra il digitale e l’umano si manifesta con chiarezza.
Ho approfondito la mia ricerca formativa presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, studiando Scenografia, e all’Università di Bologna, nell’ambito del Teatro e del Cinema. Queste esperienze hanno affinato la mia percezione dello spazio e dell’energia che anima ogni movimento, consolidando una visione in equilibrio tra il tangibile e l’immaginato. L’esperienza nel mondo della moda e del design tessile mi ha condotta a esplorare superfici e texture, sviluppando un linguaggio che si è poi esteso al digitale.
Il mio metodo di lavoro si fonda sulla stratificazione. Ogni elemento prende forma in risposta a un’intuizione iniziale, lasciando tuttavia spazio a continue trasformazioni. Pensiero, parole e immagini si intrecciano in un dialogo costante, dove la selezione diventa un atto creativo tanto quanto la generazione. Anche lo sguardo fotografico, pur in modo laterale, ha accompagnato alcune fasi del processo, fornendo spunti di luce, composizione e ritmo.
Ogni opera attraversa fasi di raffinamento: variazioni, dettagli e luminosità si combinano fino a raggiungere il proprio equilibrio. Nulla è mai definitivo: tutto si muove tra ordine e disordine, luce e ombra, concreto e astratto, restituendo una visione dinamica che cattura la vibrazione del mondo circostante. La mia arte sollecita i sensi, superando la mera dimensione visiva e instaurando un dialogo per quanto possibile profondo con l’osservatore.
Nel tempo, questa visione si è estesa anche al design di spazi, con l’intento di trasformarli attraverso l’arte e amplificarne la percezione. Ogni creazione diventa traccia e segno capace di modulare l’esperienza dell’ambiente, dove la materia visibile e quella immaginata si fondono. Più che offrire risposte, il mio lavoro pone interrogativi: invita a riflettere sul rapporto tra gli spazi e chi li vive, lasciando aperta una dimensione di possibilità e interpretazione.
